Intervento Eva Catizone (già sindaco di Cosenza)

ospitiamo la nota di Evelina Catizone, già Sindaco di Cosenza nel periodo 2002-2007

A PROPOSITO DI VARIANTI

Intervengo sulla vicenda riguardante l’area delle ex Officine FS, oggi di proprietà della Regione Calabria, per far riaffiorare alla memoria – laddove ce ne fosse bisogno – alcuni particolari attinenti la materia urbanistica, e non solo.

Nel 2002, come sicuramente ricorderanno quanti sono legati alla comune tradizione identitaria manciniana, tanto quelli che stanno a sinistra quanto quelli che hanno scelto di continuare il loro percorso politico a destra (nella stessa coalizione che regge l’attuale governo comunale), Giacomo Mancini, lungimirante com’era, per rispondere a precise richieste degli ordini professionali e delle associazioni di categoria, prima tra tutte l’ANCE, decise di portare all’attenzione dell’assise comunale una proposta di parziale variante al PRG riguardante le zone cosiddette F3, meglio identificate come aree riservate alle opere e/o attrezzature sociali, commerciali e direzionali, di carattere pubblico, privato o misto pubblico-privato. La variante, approvata dal Consiglio comunale il 12 febbraio 2002, rispondeva alle esigenze d’allora e tendeva a favorire unitamente al rilancio dell’economia locale un maggiore insediamento abitativo in una città che perdeva abitanti. Né mi pare di ricordare, all’epoca, il dissenso del Presidente dell’Ordine degli Architetti d’antan

Un punto fermo: la volumetria rimaneva invariata. Niente maggiore cementificazione o speculazione edilizia: la sostanza del volume edificato era sostanzialmente identica. Si provvedeva soltanto ad un’inversione delle percentuali di destinazione d’uso. Il P.R.G. di Sara Rossi, chiamata a metter mano al Piano Vittorini, inizialmente imponeva che la quota maggiore (il 70%) fosse destinata alla parte direzionale; attraverso la modifica approvata dal Consiglio Comunale nel 2002 la quota maggiore andava invece a favore della residenzialità. Che tradotto vuol dire: a volumi immutati, si favoriva l’insediamento abitativo, piuttosto che non la realizzazione di uffici, attività commerciali o strutture sanitarie (come del resto avrebbe dovuto essere e non fu, per altre ragioni, poco distante da lì, per il Palazzo della Sanità).

A volerla ricordare tutta, e per onestà, sull’attuale Viale Mancini (che potrebbe essere considerato, quello sì, un boulevard), quelle aree non erano ancora state occupate e non s’era quindi neanche lontanamente consolidata, in quei luoghi, quella bella esperienza di parco sociale e di città cooperante che oggi abbiamo sotto gli occhi. Dico questo anche perché, forse sbagliando, nelle parole del Sindaco pro tempore della città dei Brettii m’è parso di leggere una sorta d’ingiustificato processo alle intenzioni, peggio ancora il tentativo di buttare la palla altrove, fuori campo, verso un modello, quello Mancini, che non merita d’essere magnificato a convenienza.

Oggi appunto, tentare di intorbidire le acque su quanto realizzato un decennio fa, pare davvero un mezzo per non voler affrontare di fatto il problema. Peggio ancora quanto alla pratica dello scarica barile, condotta in emulazione di quello che io considero un anti-modello, il cosiddetto “Modello Reggio”, che ci ha abituati in Calabria a scaricare sulle spalle di altri responsabilità e decisioni che riguardano anche e soprattutto l’attualità.

Certo resta, e in tutta la città, il problema dell’amianto. E su questo punto mi aspetto dal Sindaco, viste le sue affinità elettivo/ambientali, la medesima sensibilità in tutte le zone urbane, a partire da quelle private, localizzate in prossimità delle scuole elementari cittadine.

Quanto alle Officine ex FS, non vorrei davvero, che una volta sgomberata comunque l’area e ripristinata la quota del 70% a scopi direzionali, al posto delle associazioni proliferassero insediamenti commerciali, strutture sanitarie o quant’altro.

Sicuramente sbaglio a pensar male. La città non lo merita. Ma so bene che nella remota eventualità la resistenza civica, di cui fortunatamente è dotata Cosenza, lo impedirà.

Eva Catizone (già Sindaco di Cosenza oggi nella Presidenza nazionale di SEL)

 

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