PRIMA ASSEMBLEA PUBBLICA DELL’AUDITORIUM POPOLARE
– Previsto un collegamento con i compagni del Teatro Valle Occupato di Roma, che ci racconteranno la loro esperienza e la costruzione della costituente dei beni comuni.
I beni comuni sono una pratica politica, una forma dell’agire collettivo. Anziché accentrarlo nelle mani di pochi, la politica dei beni comuni diffonde e rende fluido il potere. I beni comuni sono da conquistare, esistono quando un insieme di persone se ne riappropria, se ne prende cura e li restituisce alla collettività. C’è da precisare che i termini “comune e pubblico” hanno accezioni diverse. La democrazia partecipata si perpetra attraverso l’autogoverno e la partecipazione diretta, non mediante il controllo dello stato e dell’amministrazione pubblica: non sono una zona pacificata, sono campi di conflitto, sono la risposta ai governi che svendono il patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico e cittadino.A Cosenza, l’area delle ex officine, è un luogo di resistenza alla speculazione edilizia che, grazie all’impegno di tante persone che vivono quell’area, è diventato un punto di aggregazione sociale, che contrasta con la solitudine in cui la crisi economica mondiale e la mercificazione di ogni cosa ci stanno facendo sprofondare. Quest’area è divenuta luogo di appropriazione e sperimentazione di una socialità vera, nata dall’incontro fra diverse culture e il desiderio di partecipazione alla vita collettiva. Per questo motivo, come bene comune, nasce l’auditorium popolare, un luogo libero da appartenenze dove si produce e riproduce cultura, arte, musica, politica, socialità, dove poter esprimere liberamente la partecipazione attiva fuori dalla retorica e dall’economia dei grandi eventi.
L’auditorium intende l’arte e la cultura come manifestazione sociale e non come produzione commerciale fine a sé stessa. Questa commercializzazione dell’arte è sempre più presente nella società, sempre di più movimenti artistici e culturali nascono dal basso proponendo nuove idee che spesso contrastano con le vecchie scuole, però quando il loro creare o sentire riscuote successo, cattura l’interesse della grande industria culturale, che se ne appropria svuotandoli dei contenuti che si contrappongono alla mercificazione e al potere, modificandoli e riproponendoli in modo seriale solo per ricavarne profitto. L’auditorium rifiuta questo sistema e si propone di dare voce a chi fa arte per la ricchezza dell’animo e per evidenziare i pregi e i difetti del mondo.
L’auditorium chiede il contributo di tutti per fare di questo luogo un punto di riferimento partecipato e condiviso; vuole, assieme alla più ampia partecipazione possibile, produrre e comunicare la cultura in tutte le sue forme, proporre iniziative condivise, di rinascenza economica, culturale e politica. L’auditorium si fonda sul rifiuto netto e categorico di ogni forma di precariato, vera e propria gabbia in cu vengono chiusi i sogni e le speranze di una generazione; ripudia ogni forma di fascismo, razzismo, omofobia e sessismo. Vuole avere come organo di decisioni comuni e cuore pulsante l’ASSEMBLEA DI GESTIONE, con un carattere assolutamente aperto ed includente, in cui discutere, vagliare, ascoltare, produrre, ideare e stare assieme.
Per discutere di tutto questo, invitiamo tutte e tutti alla prima assemblea pubblica che si terrà, nei locali dell’Auditorium, mercoledi 5 giugno alle ore 18:00