23/12/2011 E’ stato ufficializzato il verbale di trasferimento definitivo dallo Stato alla Regione di beni, impianti e infrastrutture dell’ex gestione commissariale governativa delle Ferrovie della Calabria. Un atto con cui la Regione Calabria entra in possesso, a titolo gratuito, di un vasto patrimonio di terreni, stazioni, caselli ferroviari e capannoni, che potrà ora decidere di valorizzare o di alienare per fare cassa, utilizzando gli introiti ricavati dalla vendita per fornire altri servizi ai cittadini.
Ieri mattina, presso il dipartimento Bilancio e Patrimonio di via Massara, la sottoscrizione del verbale alla presenza dell’assessore al Bilancio e alla Programmazione, Giacomo Mancini, del rappresentante del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Alessandro De Paola, di Dario Di Girolamo (direttore della filiale Calabria dell’agenzia del Demanio), del direttore generale di Ferrovie della Calabria, Giuseppe Lo Feudo, e dei dirigenti regionali Fortunata Raschellà (settore Demanio e Patrimonio immobiliare) e Rodolfo Marsico (gestione giuridica ed economica dei trasporti).
Secondo l’assessore Mancini, l’operazione porta a compimento un percorso che era fermo dal 2001 e che avrà importanti risvolti anche in termini economici, trattandosi di «un patrimonio enorme, di cui una parte non è nemmeno censita e valutata». Mancini ha ricordato l’approvazione, tre giorni fa, in Consiglio regionale, del bilancio di previsione 2012, «un bilancio che presenta una serie di tagli, per cui c’è la necessità di trovare risorse, che speriamo di acquisire anche attraverso la valorizzazione o l’alienazione di alcuni immobili di cui adesso entriamo in possesso». La procedura definita ieri con quest’ultimo passaggio formale deriva dall’approvazione, nel ’97, di una legge nazionale che ha trasferito la competenza dei trasporti a livello regionale. Una normativa che, oltre ai servizi, segnava il passaggio alle Regioni anche di immobili e infrastrutture.
«Fino ad ora – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – la proprietà risultava trasferita negli auspici ma non nei fatti. Con la stipula di questo atto i cespiti passano alla Regione. Si tratta, quindi, di un risultato importante ottenuto dall’amministrazione guidata dal governatore Scopelliti».
Tra le linee ferroviarie interessate la Cosenza-Catanzaro Lido, la Pedace-San Giovanni in Fiore, la Gioia Tauro-Cinquefrondi e la Gioia Tauro-Sinopoli. Dal canto suo, il direttore generale di FdC, Lo Feudo, ha sottolineato come l’intesa rappresenti il primo passo verso il compimento della regionalizzazione delle aziende ferroviarie. «FdC – ha continuato – sconta una serie di problemi che sono interni ma anche frutto di storiche disattenzioni. Speriamo di cogliere i frutti dell’attenzione che questa amministrazione regionale sta dimostrando nei nostri confronti».
Questo ci conferma quale era il vero interesse sulla società di trasporto pubblico.
Questo governo regionale, si è guardato bene invece di acquisire la società Ferrovie della Calabria S.r.l., a titolo gratuito oltretutto, e si sono alla fine impossessati del suo patrimonio.
Certo, lo hanno fatto perché la legge glielo ha permesso, ma quello che mi sgomenta è che vanno dichiarando che la vendita dell’enorme patrimonio infrastrutturale non essenziale all’esercizio ferroviario servirà per fornire nuovi servizi alla popolazione calabrese.
Però, mi chiedo: non è che nel dire questa mezza verità intendevano dire per “servizi ai calabresi” tutto tranne che i servizi ferroviari ed automobilistici di FdC? magari di nuovo per miss italia a Reggio Calabria?
Ma come? Queste risorse non dovrebbero servire a migliorare il tracciato ferroviario Cosenza-Catanzaro che fa acqua da tutte le parti?
Non potrebbero e dovrebbero servire ad ammodernare e riaprire le ferrovie taurensi e a ridare dignità e lavoro a tanti lavoratori, con le loro famiglie, che là prestavano servizio?
Non dovrebbero servire a riaprire e ammodernare il tracciato silano che ha enormi potenzialità turistiche?
Non dovrebbero servire ad acquistare nuovi rotabili ferroviari ed automobilistici?
Non dovrebbero servire a rendere di qualità i servizi resi da FdC?
Ed allora alcune domande ci dovrebbero sorgere spontanee:
Ma i debiti che la Regione Calabria ha con Ferrovie della Calabria (100 mln di euro), come pensa di onorarli? Con la vendita dei suoi beni? Ma la crisi che sta avendo la società Ferrovie della Calabria non l’hanno aperta loro con l’annullamento della famosa delibera? Ma la società Ferrovie della Calabria allora aveva delle enormi potenzialità se gli venivano riconosciuti i crediti e gli avessero fatto alienare i beni reinvestendo il ricavato? E se c’erano tante risorse perché i dipendenti sono stati costretti ad un ridimensionamento dello stipendio e a un inasprimento delle condizioni di lavoro specialmente per il personale viaggiante?
Invito tutte le sigle sindacali presenti in azienda (quelle del governo istituzionale e quelle di opposizione), i partiti politici che sono all’opposizione alla Regione Calabria e le associazioni tutte di vigilare affinché non venga svenduto questo patrimonio, che appartiene innanzitutto a quella popolazione di Calabresi e di utenza di Ferrovie della Calabria che soffrono e che hanno sofferto di mancanza di infrastrutture di trasporto e di rotabili, come dimostrato purtroppo dalla ricorrenza del 50° anniversario del disastro della fiumarella.
Enrico Turco
USB/trasporti Calabria